Equiparare le micro, piccole e medie imprese al consumatore
Equiparare le micro, piccole e medie imprese al consumatore per tutti i rapporti con le grandi imprese.
Gli impulsi venuti dall’Europa negli ultimi decenni hanno contribuito ad una serie di interventi diretti alla tutela del consumatore, inteso quale la persona fisica che agisce per finalità estranee alla propria attività imprenditoriale, professionale, commerciale o artigianale. Il tramonto dell’autonomia contrattuale quasi assoluta, ovvero della possibilità per le parti, di determinare l’intero regolamento contrattuale con i soli pochi limiti previsti nel codice civile, è stato importante, anche se limitato.
Non godono, infatti, della tutela del consumatore le micro, piccole e medie imprese che non sono considerate consumatori.
Anche se avallata dalla giurisprudenza della Cassazione, della Corte Costituzionale e della Corte di Giustizia si tratta di una limitazione irragionevole ed incostituzionale in quanto il potere negoziale tra il consumatore che concluda un contratto bancario per proprie esigenze personali o la micro, piccola o anche media impresa che si avvalga del medesimo servizio per le proprie finalità professionali o imprenditoriali sono pressochè uguali. In entrambi i casi si tratta sempre di soggetti che si trovano in una situazione di disparità nei confronti delle grandi imprese quali le banche, le compagnie assicurative, telefoniche o o i grandi fornitori e distributori di energia e gas.
In tutti questi rapporti tanto il consumatore, quanto la piccola media impresa non hanno alcun potere di negoziare né il regolamento contrattuale né le condizioni economiche.
Movimento imprese ritiene che la figura del consumatore e quella della micro, piccola e media impresa, per i rapporti contrattuali con le grandi imprese, debbano essere equiparati e debba essere rimossa ogni distinzione.
Qualche piccolo passo si è ad oggi registrato anche se si tratta di interventi marginali ed episodici per la tutela delle micro imprese nei rapporti bancari e in occasione di pratiche commerciali scorrette. Proponiamo una generalizzata equiparazione tra la figura del consumatore e quella della micro, piccola o media impresa che preveda in particolare un’efficiente azione di classe e l’applicazione integrale della disciplina sulle clausole vessatorie.